Regole-deputati/e

Bologna 12.10.2012.

SCIENZA E DEMOCRAZIA  2.

Gli aspetti fondamentale della crisi Italiana,sia economica che politica,risiedono nella mancanza
di un  sistema di regole sorrette da saldi principi sia tecnici che etici.
Perciò si assiste ad un continuo corrompersi del sistema democratico,manca una definizione di Stato sociale che sia attuata correttamente.
Lo Stato Democratico sociale garantisce a tutti una istruzione di base ed una assistenza sanitaria.
Dovrebbero essere esenti i Liberi professionisti e gli imprenditori,ed altri gruppi direttivi i quali hanno i mezzi per ottenere entrambe le cose in modo libero e come impresa della cultura e dei servizi.
Il concetto di Stato si è modificato con la fine della seconda guerra mondiale,in Europa,consapevole che le popolazioni erano state manipolate in modo aberrante,e che le concentrazioni di ricchezze favorivano comportamenti devianti da parte dei possessori delle stesse.
Ora in  tutti i paesi del mondo civile e sviluppato la concentrazione di ricchezza industriale non può essere superiore al 30 % circa,in un solo settore dell’economia,per due motivi : il principale è favorire la concorrenza e simultaneamente lo sviluppo,secondo distribuire più equamente la ricchezza.
Nell’ultimo periodo o inizio del secolo abbiamo assistito ad un cambiamento delle regole.
La funzione tecnico simbolica delle banche si è trasformata;la banca si è assunta il ruolo di regista dello sviluppo senza comprendere la realtà delle dinamiche industriali,delle quali le banche non sono  le registe ma le rappresentanze delegate ad una funzione di misurazione della ricchezza reale.
Il sistema bancario in Italia sembra essere assai arretrato perché collegato strettamente con la rendita di posizione,la quale non permette margini di sviluppo in quanto non è interessata al rischio.
Monti con le sue operazioni di stabilità ha garantito una rendita,sia essa minima che massima,la qual cosa implica una restrizione del credito per lo sviluppo.
Non vedo come possa prendere provvedimenti per lo sviluppo coerenti con la sua politica economica.
Secondo l’Italia non ha regole definite per il funzionamento del Sistema Democratico che non sia quella della superiorità delle cariche,rispetto a reati,che non coinvolge il segreto di stato.
Vi è una mancanza di fondo:quando tutti parlano di comportamento etico o morale che sia, devono essere definite le regole che stabiliscono cosa è etico e cosa no nel lavoro di Deputato.
Di per sé il lavoro politico economico del Deputato è al di sopra dell’interesse personale,il cui valore è quindi superiore per funzione ed obiettivi a quello privato.
Al tempo stesso il lavoro politico che si trasforma in lavoro legislativo,deve avere un quadro di base stabile per il quale non si aggiungono decreti legge che hanno valore invalidante rispetto alla base,o la cambiano creando nuove basi all’insaputa dei cittadini.
La normale amministrazione si può svolgere per articoli,e gli articoli non possono e non devono essere in contraddizione con la base.
La base ha sempre un principio Fondamentale,l’interesse collettivo,cioè dell’insieme di più soggetti è sempre superiore all’interesse di un solo soggetto.
La ricchezza personale di un soggetto non può superare il 25 % del settore.
Anche un Governo ed un Parlamento possono guadagnare dei premi se riescono ad attivare dinamiche socio-economiche che producono un incremento del reddito interno.
Come è altrettanto vero che possono perdere il lavoro se danneggiano lo Stato Democratico,perché procurano danno a tutta la società.
Gli articoli legislativi vengono raccolti per annualità.
Ora mancano i principi di base del Sistema Politico.
1)   Possono essere rappresentati tutti i cittadini/e parimente,purchè non abbiano compiuto dei reati o non siano indagati per collusione con la criminalità.
2)   Il lavoro politico del Deputato/a , Senatore/trice,deve essere effettuato nella massima libertà di coscienza con gli impegni presi di fronte agli elettori.
3)   Ogni Deputata/o dichiara in sintesi e anticipatamente al suo mandato gli obiettivi del suo lavoro.
4)   La Deputata / o ,qualora non si attenga agli impegni presi,o voti contro l’organizzazione che lo ha candidato,per almeno 5 volte è automaticamente dimesso.
5)   I Deputati/e dimessi,o che si dimettono spontaneamente, non possono costituire una nuova organizzazione politica,rimanendo in carica,è obbligo presentarsi agli elettori nel mandato successivo.
6)   Le Deputate/i otterranno il diritto alla pensione dopo il minimo di due mandati,la decorrenza è retroattiva di 35 anni.
7)   Gli eletti possono liberamente precostituirsi una pensione integrativa a proprio favore.
8)   Ogni deputato,ha compiti di Commissione,la quale deve rendere pubblico,nel modo più semplice possibile,a tutti, il risultato dei lavori annuali.
9)   Il contributo per l’ufficio del Deputato/a viene fornito dallo Stato su richiesta dello Stesso Deputato,a fronte di richiesta.
10)   I Deputati e Senatori sono tenuti a non praticare la Confessione durante il mandato Politico,in quanto pratica culturale e di principio di appartenenza ad un altro Stato,quello Pontificio,che nella sua autonomia definisce le sue pratiche consociative.
11)  Ogni Deputato/a è tenuto/a al segreto di Stato,in quanto operazioni della massima riservatezza,in rapporto con gli altri Stati.
12)  Il Deputato/a risponde alla propria Organizzazione Politica e di fronte agli elettori,come vincolo etico professionale,non viene riconosciuta altra Autorità se non quella della Giustizia.
 La trasgressione è punita con l’espulsione dal mandato.





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