Economia globale:democrazia locale.

Bologna 4.12.12

L'Economia mondiale e la Democrazia. ( Prima parte)

Quali sono i caratteri di questa crisi economica non è ancora chiarito,di sicuro la dimensione è Planetaria,il vicolo cieco nel quale si trovano tutte le economie locali o "nazionali" lascia pochi margini di manovra;e paradossalmente le speculazioni,o sono politiche come in Italia con lo spread,o non hanno quasi più margini di riuscire a produrre dei profitti.
Sembra che i nodi debbano arrivare al pettine,come si usa dire quando si devono risolvere problemi che si sono accantonati perchè ritenuti inutili o superflui.
Le tecnologie possono essere trasferite in ogni dove del pianeta,ma questo non risolve i problemi,anzi per certi aspetti li aggrava,perchè trasferire le produzioni solo per un margine di profitto economico,in luoghi inadatti o con inadeguate infrastrutture produce in breve tempo danni maggiori.
Non ci si è accorti che il trasferimento di ricchezza produttiva, in luoghi privi di condizioni ,determina come riflesso un aumento sproporzionato della popolazione in un breve arco di tempo.
La popolazione mondiale sfiora e supera i sette miliardi,le risorse agricole sono insufficienti proporzionalmente,risultato i consumi sopravanzano la disponibilità.
Equivale a dire che la domanda supera sempre in un crescendo esponenziale ,l'offerta.
Il risultato è ovvio,non si tratta di bancarotta delle prospettive di sviluppo,nel breve e medio periodo,ma nel lungo periodo è il fallimento della specie umana come società razionalmente organizzata sulla base delle disponibilità naturali del pianeta.
La forbice non dimuisce tra prezzi e salari,per cui la soluzione diventa semplice,un crollo delle economie nazionali equivalente ad un crollo dell'economia mondiale.
Vi è la necessità di rivedere i criteri sociali dello sviluppo di due secoli,perchè diventa impossibile depauperare le risorse naturali,in presenza di un trend di crescita della popolazione;la conseguenze sono ovvie e possono diventare drammatiche.
La prima conseguenza economica sarà un trasferimento ,per grandi migrazioni,nelle aree più sviluppate del pianeta con conseguenti problemi di inseriemnto fino alla saturazione in un'area che diventerà via via più difficilmente governabile.
Il depauperamento delle risorse naturali potrebbe far sorgere conflitti locali più diffusi per l'accaparramneto delle risorse,fino ad una estensione globale.
L'economia dal punto di vista tecnico se viene diretta con l'obiettivo di appropriarsi delle ricchezze senza alcun criterio di gestione del patrimonio naturale limitrofo e circostante,come tutela della natura, diventa una attività distruttiva del territorio che priva le popolazioni delle risorse alla vita,quindi sarà rifiutata nel lungo periodo quella attività industriale che distrugge  la natura.
Se le leggi dell'economia si rappresentano correttamente nella domanda e nell'offerta e nel loro punto di equilibrio;esse finiscono per diventare un puro esercizio matematico,se non vengono considerate le leggi di natura come fondamentali per l'economia stessa.
Le leggi di natura sono la base dell'equilibrio nel rapporto specie umana e sistema naturale.
Lo sviluppo tecnico-scientifico parziale o locale nel modello standard è insuffiente e contradditorio ragione per la quale le leggi sono ancora quelle sostanzialmente definite dalla meccanica classica di Newton:
1) la proporzionalità tra forza e massa per la velocità .
2) L'azione uguale e contraria di due forze.
Ancora oggi non si è riflettuto ed osservato con razionalità queste leggi che la natura applica in ogni cosa che crea;la materia dello sviluppo la scienza diventa una necessità planetaria all'economia per la sua amministrazione,che deve essere imopostata su criteri assai diversi da quelli dei meccanismi burocratici,in quanto,quando non ci sarà più cibo a sufficienza ,non servirà una amministrazione della burocrazia.
Questo ragionamento è valido nell'arco di tempo di un ventennio a partire da ora.
I tempi medi e lunghi ci consentono di avviare una chiara revisione dei criteri di sviluppo planetari,e se ciò implica anche una ristrutturazione delle produzioni,non rispetto alle masse di persone ,ma alle caratteristiche naturali della natura in quei luoghi.
Per quanto riguarda il fattore fondamnetale dello sviluppo;i mezzi di trasprto,dovranno essere ridotti complessivamente  e ristrutturati in base alle innovazioni tecniche.
Il binario dell'economia diventa doppio :disfare secondo criteri  di riciclo ed investire in tecniche innovative meno distruttive del sistema natura.
Questo richiede un cambiamento dei criteri del ruolo dell'industriale,che difficilmente si riassume in una sola persona,data la complessità.

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