Il Presidente :Privilegio e pregiudizio.

Bo. 22.4.13



Il Presidente: Privilegio e pregiudizio.

La realtà a volte è sorprendente:i politici ritengono che a 88 anni la capacità di raziocinio sia inalterata,anche le forze fisiche.
La strumentalità demagogica di tale scelta è chiara ed esplicita,manipolare il presidente con alcuni giochi di astuzia sufficienti a screditare la figura istituzionale della carica che riveste.
Il Tempo lavora a vantaggio del conservatorismo più beciero.
Napolitano ha capito che la riforma elettorale è necessaria come l'acqua alle istituzioni democratiche e simultaneamente la riduzione dei politici nazionali che devono essere dimezzati,salvaguardando gli spazi per le donne.
Nella nostra Costituzione,con affermazioni categoriche di carattere assoluto,come il primo princpio.sono da riformare immediatamente,alcuni articoli di principio e di leggi coerenti,per i lavoratori e gli imprenditori.
La nostra Costituzione si trincera dietro frasi pompose e figure retoriche per nascondere un pregiudizio di principio e di regola,non scritte ma in vigore per riflessi condizionati,imitazione e cultura religiosa.
Il pregiudizio è semplice ed assurdo nella sua caratteristica:
La specie umana è superiore alla natura,perchè creata da Dio,come l'uomo è superiore alla donna perchè derivata dall'uomo.
Il pregiudizio è fondato sulla parzialità di argomenti,dimostrati concretamente e scientificamente,quindi falso.
Il pregiudizio degli italiani,consapevole o meno,è verso la ragione scientifica dell'esperienza,verso la dialettica dell'esperienza naturale della specie umana;uomo e donna.
Il pregiudizio è verso la razionalità del lavoro come diritto sociale,sia esso dipendente o dell'imprenditore.
Per costoro la Democrazia è sinonimo di manipolazione o condizionamento delle persone,uomini e donne,senza distinzione,usando il pregiudizio culturale e religioso,come storia reale e non come nella realtà è: storia romanzata.
La differenza è abissale,come pensare che esiste una civiltà marziana,pur sapendo che non è vero.
La differenza tra credere e pensare.
1) La forma del credere è una forma condizionante che ti impone di accettare come reale ciò che ti viene detto o insegnato,senza fornire prove concrete.
2) La forma del pensare è una forma interattiva tra ciò che ti viene insegnato o detto ed il confronto con la realtà dei fatti.
La cultura politica italiana si fonda sul primo presupposto pregiudiziale,come base falsa che leggittima qualsiasi comportamento falso ed irrazionale per dirigere il Paese ed i cittadini/e.
Per un millennio ha avuto una funzione lo Stato Religioso,in Italia,con tutti i disastri che ha combinato la funzione pregiudiziale,verso la natura,le donne e la scienza come esperienza razionale.
Le ideologie politiche sono pregiudiziali e discriminatorie,hanno le stesse caratteristiche della Religione con una aggravante,hanno il potere reale di distruggere la vita sul Pianeta:natura e specie umana.
La religione appare quindi come la parte meno propensa all'uso della forza, ma più conservatrice nella manipolazione e condizionamenti delle persone.
Nulla di strano in Italia,ma il Pianeta viaggia su altri binari ad una velocità notevole di sviluppo inadeguato verso le leggi di natura.
Gli Italiani hanno votato no ,per due volte ,alla fissione ed al drogaggio nucleare,gli scienziati si sono rifiutati di esaminare la realtà della loro esperienza come dialettica e limitata,quando anche incoerente con gli esperimenti.
Il popolo italiano non è più tale,voglione essere cittadini/e,non si faranno ingannare da un Renzi opportunista o da un D'Alema,come Berlusconi elemosiniere verso tutti,chissa chi si crede di essere,ma è ciò che i credenti si auspicano,ed i moderati "falsi" si augurano,anche se il Paese Italia va in malora lentamente,chi ha soldi non vuole investire perchè stretto nella morsa delle tasse vessatorie,e le pretese sociali dell'INPS di mussoliniana memoria.
Il Presidente dei pregiudizi ideologici si erge ancora che diventi baluardo della conservazione Repubblicana,quella dei cesari,o diventi paladino della Democrazia dei Lincoln,che abolì la schiavitù in America,come oggi si può abolire il servilismo del lavoro in Italia ,che deve diventare: libero,razionale e Democratico,uguale per tutti.

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