Lavoro e libertà = Democrazia

Bo. 30.5.13



Lavoro e Libertà = Democrazia.

In Italia il termine lavoro viene usato come valore assoluto indiscutibile,ma così facendo si tiene a sottolineare che esso il lavoro,essendo un valore assoluto,incomparabile deve essere accettato per quello che è,o per quello che si pensa che sia ideologicamente o idealmente.
La realtà è che non esiste lavoro se non esiste insieme ad esso la libertà di operare secondo criteri di razionalità:non esiste il lavoro senza li libertà e viceversa,questo in modo limitato ci insegna la civiltà costruita sull'idea del capitaliasmo come libertà limitata o razionalità limitata per lo sviluppo sociale.
Che sia limitata la libertà è evidente,ma che sia indispensabile lo affermano tutti fuori dall'Italia,ma non nel mio Paese,neppure Berlusconi ha definito questo abbinamento come fondamentale,sarebbe come ammettere che la Democrazia è indispensabile per lo sviluppo.
In realtà in Italia diventa più facile rimanere dentro l'idea assoluta del lavoro,che dal punto di vista economico è ancora definito secondo i criteri di Mussolini con l'Inps,nel 1932-34, ancora oggi perfettamente funzionanti sia per il lavoro pubblico che privato,quindi il lavoro dipendente in generale.
Il Preisdente della Repubblica si afferma come un dogmatico del lavoro,ideologo o idealista,tutto fuorchè progressista,con le affermazioni dogmatiche.
Questo è il vizio di una generazione che blocca il paese dentro assetti monopolisti e totalitari,per il controllo sociale,che senza libertà non può decollare,perchè manca il riconosciemnto dell'intelligenza lavorativa,che solo la libertà permette nel lavoro.
Dogmatismo ed interessi conservatori bloccano il Paese Italia nello sviluppo,e tutte le componenti politiche sono attraversate dal conservatorismo Repubblicano,ma senza la democrazia non si esce dalla crisi economica e politica del paese ridotto ad essere considerato un paese di truffatori inaffidabile,per i decreti legge e per la mancanza di reato di falso di bilancio,per cui l'unica libertà che ci ha consegnato berlusconi con la sua organizzazione politica del PdL e PD a ruota;è la libertà di truffare la pubblica amministrazione senza punizione,che paese siamo diventati?
Nessuno è interessato al lavoro intelligente perchè viene truffato ed espropriato,e non riconosciuto.
Tutto ciò perchè in Italia non si vuole vedere come la libertà esiste solo se applicata al lavoro,diversamente è solo confusione come quella che accade nelle organizzazioni politiche Italiane,incapaci di definire dei criteri di sviluppo ed investiemnti da oltre 20 anni.
Il dogmatismo conservatore è un modo esteso al pianeta,di fare economia,anche negli USA,per non parlare della Russia.
Il dogmatismo economico è legato a ruoli limitati e strumentali delle multinazionali,la cui espansione,senza tutela per l'ambiente o sistema natura produce più danni che utili nel medio periodo e lungo.
La prospettiva è chiara,alla fine le risorse diminuiscono come la ricchezza,quindi le multinazionali come gli Stati vanno in perdità assoluta,oggettiva,quindi è utile fare le previsioni corrette affinchè vi siano utili o perderemo tutto disfando la natura un poco alla volta inesorabilmente e non ci renderemo conto quando avverrà la rottura degli equilibri naturali.
Il dogmatismo italiano è un modo di rifiutare la realtà complessa e dialettica per imporre con autoritarismo incompetente scelte incoerenti ed assurde che portano il paese alla rovina economica temporanea.
Gli artefici principali sono le generazioni degli 80 enni,che dovrebbero essere pensionati per legge a 75 anni,ma il potere, inteso in senso dogmatico, diventa una droga naturale in quanto non è più lavoro politico,ma libera dissociazione di idee,che data l'età è inoerente ed incapace di vedere la realtà della crisi.

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