Monopolismo politico e Democrazia.

BO. 23.5.13



Monopolismo politico e Democrazia.

In Italia non esiste un sistema Democratico che fissi regole eguali per tutti all'inizio di una competizione elettorale,defininendo in primo luogo i criteri di ammissibilità Politica e Numerica simultaneamente.
Perciò abbiamo la nascita di organizzazioni fantasma ad ogni elezione che creano una gran confusione.
L'Italia è quindi un sistema liberalistico rappresentativo nel peggiore dei termini.
Per due motivi:
1) Le organizzazioni politiche sono state privatizzate come fatto commerciale,sigla che si pone sul mercato della Politca,senza alcun dovere pubblico come principio etico e come regole.
2) Il Bipolarismo inaugurato da Berlusconi si poggia sulla presunzione ideologica,da un lato i Liberisti e socialisti,dall'altro gli Ex comunisti e cristiani democratici,con varie formazioni di ex democristiani.
Praticamente le formazioni ideologiche fallite per corruzione e falso sistema sociale democratico.
Le stesse personalità sono rimaste con sigle diverse nel parlamento dicendo che si cambia.
Il cambiamento è avvenuto;le organizzazioni Politiche ideologiche sono diventate prevaricanti lo Stato Repubblicano e Democratico disfacendo le regole minime.
Da un lato il monopolismo ha assunto la forma di una organizzazione economica travestita da politica al cui comando assoluto si è posto una persona sola per riccezza.
Il principio era salvare il paese dal governo degli ex comunisti:legittima pretesa per principio e per legge tranne che l'Italia non rispetta il principio di base dell'economia libera e democratica;la regola del limite masssimo della ricchezza in un settore da parte di una sola persona.
Nel Pianeta democratico il monopolio economico è considerato ed è fuorilegge.
Dall'altro se la legittimità di presentarsi con una veste nuova da parte di comunisti e democristiani diventava necessario,si poneva il problema di quale organizzazione.
La semplicità è stata la conservazione dei criteri monopolistici dell'organizzazione rappresentativa,del popolo e della fede:nessuna differenza in quanto il bene superiore è dato dallo sviluppo dell'organizzazione politica come deus ex machina per tutti gli iscritti,per la conquista del potere.
Nessun criterio democratico,per principio e per regola,sia interna sia pubblica.
Nell'organizzazione "democratica" il ruolo principale è la macchina organizzativa che decide gli obiettivi non la personalità dei dirigenti e la loro intelligenza,che trova espressione nella dialettica politica interna ed esterna.
Così sono stati fatti scomparire i miliardi che sono stati prelevati dai cittadini per il finanziamento pubblico ai partiti.
Il bipolarismo di Berlusconi è diventato un dualismo monopolistico di cui Berlusconi ha controllato le dinamiche stabilendo le regole del mercato,dove il mercato stesso:i cittadini/e sono stato appannaggio di manipolazioni bilaterali consenzienti,tra Prodi e berlusconi,Monti,D'Alema ed altri,le leggi erano,sotto forma di decreti un salvagente per altri affari.
La cultura democristiana della corruzione è diventata legge del mercato politico,e la politica come interesse superiore del paese è stato retrocesso a mercato dei finanziamenti pubblici da spartire.
Da un lato il monopolismo economico della persona economica: Berlusconi,dall'altro il monopolismo politico dell'organizzazione ideologica : il Partito.
Due forme del dominio antidemocratico che hanno dissipato e sprecato ingenti risorse per finalità insigngnificanti ed controproducenti al Paese.
Berlusconi si è rivelato un incapace ed incoerente,quanto di ristrette vedute e strumentali,come limitate verso il proprio paese.
Data la cultura italiana direi molti dei politici,anche tra i laici non hanno compreso e non conoscono il valore e le regole dello stato Democratico e Repubblicano:lo Stato Moderno nato dalla rivoluzione scientifica di Galilei e Newton e dalla rivoluzione sociale Francese.
Il bipolarismo Italiano,ovvero il dualismo monopolistico ha avuto come obiettivo principale esplicito l'impedimento alla crescita ed allo sviluppo di imprese che diminuissero il potere dei monopoli economici attuali,Mediaset,Fiat,Benetton,Moratti.
Di fatto Berlusconi quando poteva per interessi personali come i sindacati di ex democristiani ed ex comunisti non hanno voluto rivedere i criteri del prelievo pubblico stabilita da Mussolini nel 1932.
Dire che è miopia è poco,scarsa lungimiranza,le formazioni politiche si sono rivelate delle organizzazioni autoreferenti ma non universali come le democratiche,ed anche se in Italia esiste la formazione democratica essa non lo è di fatto ma solo come pubblicità ,una etichetta su di un prodotto stantio ,l'organizzazione totalitaria del PCI e della DC identiche nel fine:la conquista del potere ;non le leggi della Democrazia.

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