La Politica : Laica non religiosa.

Bo.23.10.13
La Politica : Laica non religiosa.

Vi sono principi e regole diverse tra la politica laica e la politica religiosa?

Nella religione cristiana vi sono impostazioni pregiudiziali forti ,come principi di base dell'azione collettiva,in quanto ogni azione collettiva di carattere religioso ha sempre un pastore,ovvero uno ed uno solo,capo tra tutti che gli altri devono seguire nelle sue indicazioni.
La Religione da un carattere personale di principio ad ogni azione collettiva.
Il concetto di comunità socialmente legata da regole di carattere plurale o pluralista non sono contemplate.
Trasposta nella religione cristiana la politica diventa azione personale ,non collettiva.
Trasposte nella Politica le regole religiose espropriano del loro ruolo le Istituzioni,come lo Stato ,che definisce e rappresenta le organizzazioni sociali nel loro insieme,non personalmente come fa la religione.
Si verifica un grave danno alla comunità come perdita dei riferimenti Istituzionali ,verso la collettività,che vengono sostituiti da personalismi ,pregiudiziali come prevaricatori del ruolo collettivo.
La questione posta in rilievo tra Politica religiosa e Politica laica,come = razionale concreta di interessi molteplici,non riassumibili in una persona o nel personalismo dell'azione politica.
Il Personalismo,che pervade oggi la cultura Italiana,dall'imprenditorialità di Berlusconi, al personalismo di Casini evidenzia a,chiare lettere ,il dualismo del carattere personale di una impresa privata, del lavoro razionale ed  una di carattere religioso come atto di fede,discriminante per ogni scelta di politica.
Rimane quindi una peculiarità della Politica Italiana : il personalismo come azione di fede,sia laica sia religiosa.
Il Personalismo come principio pregiudiziale,in quanto su esso non si fonda la Società o la Comunità sociale.
La Società si fonda sull'interesse colletivo degli insiemi,ed essi devono essere rappresentati e misurati razionalmente ,non sulla base delle percezioni o idee personali.
Il Personalismo come arroganza pregiudiziale ed onnipotente,come ideologia vacua,insignificante della società,in quanto essa da sola è impossibile che possa creare una società della specie umana,uomini e donne con pari doveri e diritti ,salvaguardando il ruolo naturale della donna.
Il Personalismo dell'azione diventa un insieme non omogeneo e non coerente con le esigenze della realtà sociale,ma definisce la minima azione possibile del singolo verso la società.
Il  Personalismo e le gerarchie.
Le gerarche del lavoro,come le organizzazioni industriali sono molteplici e diverse tra loro,per numero e caratteristiche professionali,quindi il personalismo è strettamente limitato nella sua capacità di analisi della realtà,se viene distaccato dalla sua organizzazione sociale.
Le gerarchie religiose,in Italia,sono una sola,con ciò che ne consegue,come vincoli culturali e pregiudiziali verso la scienza ed il progresso tecnico,salvo accondiscendere pedissequamente per trarre vantaggio personale: quindi il personalismo religioso è vincolato in primo luogo al vantaggio che personalmente trae dall'azione politica il soggetto.
Berlusconi,dal momento che ha deciso di fare un monopolio personale dell'informazione televisiva,è diventato prigionero,perciò incapace,ad amministrare con razionalità colletiva il Paese Italia.
Quindi la sua visuale è diventata personalistica sopra le dinamiche delle organizzazioni sociali professionali,producendo azioni il più delle volte irrazionali e strumentali,cioè piegando gli interessi del Paese al suo tornaconto personale,producendo danno per tutti e per l'Europa.
Berlusconi è preda del suo delirio personalistico,di una arroganza onnipotente fondata sul carattere idealistico della cultura Religiosa cristiana ,che fa da sfondo e da base al personalismo di tipo italiano.
Ora e sempre . - X Legio - Italica.

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