Europa: la fine del ciclo economico.

Bo. 13.7.14
Europa: la fine del ciclo economico.

Per quanto, i politici,  vogliano far credere in una ripresa economica, l'idea risulta illusoria senza le innovazioni tecniche necessarie, alle grandi medie e piccole imprese, sia agricole che industriali.
La definizione di fine ciclo per l'Europa, ed USA, ha un significato preciso, ed esso è la conclusione della teoria dell'elettromagnetismo, come unico centro della materia.
Posta la condizione che molte delle aree arretrate del pianeta continuano a svilupparsi, con una sovra produzione a costi irrisori, senza caratteristiche sociali, ma gran parte delle popolazioni sono alla mercede del denaro immediato, senza futuro di lunga durata, creando problemi sociali enormi, anche di emigrazione.
La crisi, è crisi del paradigma scientifico, oltre il quale non si procede, come disse Feynman nel 1960," pare che la Fisica abbia imboccato un vicolo cieco dal quale non riesce ad uscire", parole ancora oggi valide, che il virtuale non risolve anzi, rende più aggrovigliata la matassa delle relazioni, oggi definite " indeterminate" e solo " relative" per principio, come ad esempio il Bosone di Higgs, virtuale ed ipotetico in potenza, nella realtà, è indimostrabile la sua esistenza, quindi metafisica, non Fisica Naturale.
Il Relativismo di Einstein e l 'indeterminismo di Heisenberg, sono diventati di carattere assoluto e dogmatico, indiscutibili, nonostante le loro contraddizioni, come la formula assurda del E = m . c  al quadrato, per energia cinetica, secondo i principi di conservazione del Moto e Massa, deducibili dalla annichilazione e creazione di coppie.
Come storico di professione, mi guardo dal dire e pensare che un solo esperimento fa uno scienziato,e che, con un solo esperimento si sviluppa una teoria.
Le possibilità dello sviluppo sociale dell'Europa dipendono dalla condizione necessaria della Democrazia, come sistema di regole eguale per tutti i paesi ed applicato proporzionalmente anche nell'insieme Europeo, quindi il numero dei rappresentanti Europei è esagerato e sovra pagato.
La condizione necessaria è  l'organizzazione, sulla base di principi di sinergia, della direzione politica, ma per ottenere questo risultato occorre definire le leggi principali, dell'economia di mercato e della giustizia, riducendo al minimo le spese non necessarie.
La prima Legge dell'economia di mercato è l'abolizione dei monopoli economici e del trust manipolato dal più forte, sia di Stato che Privati.
La Legge della Giustizia fondata sul Principio del Lavoro Libero e Responsabile, come criteri universali  oggettivi, della specie umana, eguali per tutti.
Lo sviluppo industriale Europeo, in ritardo, rispetto a quello americano in molti settori, ma più esteso e complicato da strutture sociali, antiche ed obsolete e nuove come il Welfare State.
L'Italia ne è un esempio con il suo Clericalismo moderato e, conservatore  di posizioni di rendita speculativa, non conservatore di uno sviluppo eterogeneo,ma monopolizzato dallo Stato e da pochi privati.
La Democrazia, in Italia, viene sottaciuta nei principi, falsificata come Democrazia, ma rimane sempre Repubblica monolitica e gerarchica nei principi discriminanti verso l'intelligenza razionale e libera, che non ha padroni nè servi, ma colleghi di avventura e di lavoro.
La Democrazia si fonda sull'intelligenza razionale organizzata della società, quindi non vessatoria con regole inique e pretestuose, come lo è il clericalismo in apparenza moderato, ma come ogni discriminazione pregiudiziale è arrogante ed estrema, anche se compare con parole gentili all'apparenza.
Ora e sempre --X- Legio..  Italica Democratica ..d'Europa.


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