L'Art. 19 e 20 della Costituzione.

Bo. 28.8.14
L'Art. 19 e 20 della Costituzione.

Le questioni di Principio sulla Libertà di culto religioso sono imprescindibili dal contesto storico nel quale si collocano, e , l'Italia, dopo il fallimento della monarchia e nobiltà, arretrate fini all'inverosimile, sono state sostituite dalla funzione religiosa temporale, che in Italia dura da oltre 1000 anni, alla ricerca di quel potere che non ha mai avuto, il controllo dell'Italia.
Il controllo dell'Italia sopratutto contro l'ideologia comunista assurda, ha fatto vincere il clericalismo, a testimonianza del fatto che manipolazioni ideologiche del 900 sono state forti sulle menti delle persone, che finivano per pensare e vedere pregiudizialmente.
Anche se gli alleati hanno imposto criteri minimi di Democrazia nel governo del paese, la realtà della gestione politico amministrativa è diventata statalista, con poteri assoluti concentrati in mano a poche persone.
I Rapporti tra lo Stato Italiano e lo Stato Assoluto della Chiesa Romana, o Stato del Vaticano, si esplicitano, con la solita ambiguità di principio e regole, fondata sulla base della contraddizione: ad una affermazione segue la negazione, come sistema linguistico per garantire il libero arbitrio personale sopra le regole democratiche.
Vediamo i 2 Art. 19 e 20 che definiscono il ruolo della Religione ed allo stesso tempo la posizione dello Stato del Vaticano, assolutista e dispotico, fondato sul potere dei soli uomini.
Art. 19.
Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume.
Art. 20.
Il carattere ecclesiastico e il fine di religione o di culto d'una associazione od istituzione non possono essere causa di speciali limitazioni legislative, né di speciali gravami fiscali per la sua costituzione, capacità giuridica e ogni forma di attività.
Considerando che i Rapporti tra i due Stati Italiano e Vaticano , sono regolati dai Patti Lateranensi, in essi si trova la disposizione di condizioni di favore verso lo Stato assoluto della religione, che lo configura come una entità di carattere superiore, verso la quale si deve obbedienza morale.
Il paradosso è che la religione è una forma primitiva di razionalità, riconducibile matematicamente solo al numero uno, mentre la realtà naturale dipende dal numero 2, 3 o 4 o 5, uno è inutile di per sè, ma è anche una modalità egocentrica di ragionamento per la quale  si rifiuta pregiudizialmente la realtà circostante sulla base dell'eguaglianza, la diversità di idee, e di pensiero.
L'occupazione del suolo pubblico per manifestazioni religiose è discutibile, se la religione è un fatto personale di principio, ed in tale ambito deve rimanere confinato.
L'arretratezza dell'Italia, viene mantenuta con l'isolamento culturale, dove il rapporto con l'Europa rimane incoerente nello sviluppo della Democrazia nel nostro paese.
I Patti Lateranensi sono stati modificati da Craxi e Spadolini in particolare, protagonisti di una revisione necessaria ma frenata dalla Dc,degli anni 80.
Oggi la DC è scomparsa come insieme di correnti o gruppi organizzati del clericalismo cattolico,ma le correnti si sono suddivise dentro le altre formazioni politiche controllandole, con il termine di Moderati, ovvero clericali cattolici .
Ciò ha incentivato una corruzione divenuta pratica consuetudine della politica per mezzo del Decreto sull'impunità dei politici.
L'Italia ora non è solo arretrata, ma reazionaria verso la Democrazia come razionalità delle Leggi eguali per tutti a partire dal Lavoro e Libertà.
La religione si presenta come una logica monolitica opposta alla dialettica democratica della società.
Ora e sempre --X - Legio Italiana - d'Europa.

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