Il concetto di Dogma e cultura Europea.

Bo. 5.10.14
Il concetto di Dogma e la cultura Europea.

La scelta dell'Imperatore di Roma, Costantino I°,  ha cambiato il corso della storia Europea, erigendo a Chiesa di Stato una religione sola e conferendole il ruolo diretto di amministratrice del culto ufficiale dell'Impero, il Cristianesimo come religione monoteista, opposta a tutte le religioni poliedriche e politeiste di allora, che erano culti ufficiali della società, ma esterno allo Stato, degli Dei Greci, di quelli Egiziani e Celti, una miriade, come quelli attuali dell'India e dell'Induismo.
Costantino, detronizza e confina ai margini della società Romana tutti i culti religiosi, le cui formalità complesse e costose sono divenute un costo ed un peso per la società romana.
Dissolvendosi l'impero statale di occidente sotto le invasioni "barbariche", il ruolo della religione come forza nascente tende a subentrare, e subentra in diversi casi, nel potere temporale ed amministrativo dell'Impero  Romano d'occidente.
Con la Chiesa di Stato, cristiana, poi Cattolica e Romana si afferma per la prima volta nella cultura il principio culturale del dogma come forma stereotipata della conoscenza ed esperienza conoscitiva, nella civiltà Europea, la quale è anche forma di potere politico temporale, che arriva fino ad oggi.
Il concetto di Dogma e di Scisma ha importanza nell'Europa contemporanea, ancora soggetta al modello culturale schematizzato in una solo forma.
Il Dogma diventa lo strumento della conoscenza con il quale come si definisce la realtà:

Il termine dogma (o domma) è utilizzato generalmente per indicare un princìpio fondamentale di una religione, o una convinzione formulate da filosofi e posta alla base della loro dottrina, da considerarsi e credere per vero, quindi non soggetto a discussione da chi si reputa loro seguace o fedele. Il termine può essere applicato in senso estensivo a discipline diverse da quelle religiose.

L'esempio più semplice sono le organizzazioni politiche italiane, tutte basate su principio Dogmatico, sia esso religioso o ideologico per mezzo delle sensazioni, parziale e distorto nella sua descrizione della realtà.
L'esempio meno eclatante e noto sono: la cultura scolastica e  scientifico sperimentale, il costume, e le varie manifestazioni culturali dell'arte.
La forma del sapere dogmatico inizia dal numero uno e finisce con il numero uno, rimane pertanto una forma primitiva di sapere e della conoscenza, che diventa indispensabile come base del confronto con altre culture, ma inutile se diventa unica e sola fonte di cultura.
La cultura italiana ed Europea è stata invasa da questa forma di sapere riduttivo "il dogma"
sia esso religioso, sensitivo o razionalistico.
Il Dogma si oppone alla cultura del divenire, dello sviluppo e delle scoperte, in quanto nega aprioristicamente il valore di altre culture ritenute inferiori, con pregiudizio in quanto non è dimostrabile nella realtà dei fatti e delle cose.
TRE religioni monoteiste, la Ebraica, come originaria e le DUE discendenti, al Cristiana e la Maomettana, entrambe localizzate e limitate, come espressione riduttiva ed essenziale, frutto di di uno sviluppo caotico o all'opposto di un immobilismo statico delle società nei suoi costumi e riti.
Ad eccezione di una ritualità romana popolare dei ceti sociali più forti e di quelli deboli, per la venerazione della natura nel solstizio d'estate e d'inverno al quale nessuno ha mai rinunciato; nelle date del 25 dicembre e 15 agosto.
Date alle quali tutte le religioni si sono piegate a questi costumi sociali derivati dalla natura.
La cultura intesa come:

  • Una concezione pragmatica (Positivismo/utilitarismo) presenta la cultura come formazione individuale, volta all'esercizio di acquisizione di conoscenze "pratiche". In tale accezione essa assume una valenza quantitativa, per la quale una persona può essere più o meno colta (pseudo-saperi);
  • Una concezione (antropologia/etica), metafisica presenta la cultura come un processo di sedimentazione dell'insieme patrimoniale delle esperienze condivise da ciascuno dei membri (Morale/Valori), delle relative società di appartenenza (Sociologia/Istituzioni), dei codici comportamentali condivisi (morale/costumi), del senso etico del fine collettivo (Escatologia/Idealismo), e di una visione identitaria storicamente determinata (antropologia identitaria/etnicità), come espressione eco -sistemica di una tra le multiformi varietà di gruppi umani e civiltà nel mondo. Concerne sia l'individuo, che i grandi gruppi umani (sociologia/collettività), di cui egli è parte. In questo senso il concetto è ovviamente declinabile al singolare, riconoscendosi ciascun individuo quale membro "di diritto", del gruppo etno-culturale di appartenenza etno-identitaria, nonché nel "patto di adesione sociale" e nelle sue regole etiche ed istituzionali volte al fine della "autoconservazione" del gruppo etnico stesso.
  • Una concezione di senso comune è, inoltre, il potere intellettuale o "status", che vede la cultura come luogo privilegiato dei "saperi" locali e globali, tipico, delle istituzioni "superiori", come le "conoscenze specializzate" (scienza/tecnologia), la politica (parlamento/partiti), l'arte (spettacolo/rappresentazione), l'informazione (media/comunicazione), la interpretazione storica degli eventi (storia/ideologie), ma anche la influenza sui fenomeni di costume (società/modelli), e sugli orientamenti (Filosofia/Credenze religiose), delle diverse popolazioni, fino a livelli di misura planetaria.
  • Una concezione di tipo istituzionale (educazione/pedagogia), che vede la cultura come strumento di formazione di base e di preparazione al lavoro nell'ordine di una società economica, meritocratica e delle competenze remunerabili.
    La cultura come Insieme di conoscenze e pratiche tecniche, tramandate e trasmesse con la scuola, ed i costumi sociali come la religione e le feste della natura tradizionali; sono ancorate al passato sia recente che remoto.
L'espressione dogmatica della conoscenza è una deformazione dell'occidente Europeo e del Medio oriente , opposta alla religione e filosofia orientale del Taoismo e del Buddismo, come vie per la ricerca delle conoscenza ultima della realtà.
L'occidente Europeo,trionfale per le sue scoperte, la cui base primitiva, e non ancora definita per intero, è l'elettromagnetismo, come unione dei fenomeni elettrici e magnetici in un gruppo di equazioni di Maxwell.
Un trionfalismo reso assoluto dalla forma dogmatica di pensiero, prigioniera del fascino del potere e della ricchezza immediata che ha raggiunto il suo limite, ma che per contrappeso, enfatizzato e distorto, il dogmatismo riproduce incessantemente eguale a sé stesso, senza soluzione dei problemi aperti.
Il Dogma ha il pregio di fissare una idea, senza dimostrazione dei fatti concreti, oggi nella scienza la dissociazione tra osservazione e descrizione degli esperimenti materiali e la loro dimostrazione logica inferenziale e funzionale, il dogma si distacca dalla realtà rifiutando il confronto con la realtà stessa nel suo insieme coerente, per utilizzare solo ciò che ritiene utile ad una forma dogmatica e riduttiva del sapere.
Il dogma politico con la stabilità del loro potere, quello clericale, rifiuta i problemi reali della società italiana ed anche in parte Europea, ai quali non è in grado di dare risposte logiche coerenti in quanto la conoscenza della realtà ridotta a dogma è una contraffazione illusoria e pericolosa per tutti.
La cultura come insieme interdisciplinare delle conoscenze per mezzo dell'esperienza comparativa e di confronto ha le risorse per uscire da labirinti dogmatici ed applicati nei limiti territoriali.
Ora e sempre.--X--Legio Italiana d'Europa.

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