Renzi e Grillo, di fronte ai lavoratori.

Bo. 30. 10. 14
Renzi e Grillo, di fronte ai lavoratori.

La prima impressione, si usa dire in Italia, è quella giusta.
Renzi e Grillo dei lavoratori non ne parlano mai, equivale a non considerarli nella loro condizione sociale ed umana.
Ma il fatto rilevante è che lavoratori lo sono pure dirigenti ed imprenditori, docenti e magistrati, scienziati e commercianti, attribuendo al lavoro il principio di razionalità relativa derivata dalle esperienze, singole e collettive o di gruppo sociale omogeneo e stratificato.
Il mondo del lavoro è per questi due dirigenti un rebus o cruciverba che non sanno risolvere, ma siccome ci pensa Berlusconi sono esautorati dal farlo, come l'accanimento verso l'Art. 18 dello Statuto dei Lavoratori, che lo osteggia da sempre con la Fiat in testa.
L'altra faccia della medaglia è che i lavoratori, manovrati ideologicamente, fanno da contrappeso all'incapacità dei due dirigenti delle forze politiche maggiori del paese.
I lavoratori manovrati ideologicamente sono quelli che protestano contro il governo senza alcuna soluzione adeguata dei problemi posti dal mercato mondiale dell'economia, dove l'Europa risulta un territorio ben difeso.
Le manovre ideologiche di piazza fanno da contrappeso all'incapacità del Governo e prestano al governo una opportunità di credito imprevista e soddisfacente per Renzi, che corre ad incontrarli, salvo deluderli salvando almeno le procedure del confronto; vano, generico e fuorviante dai problemi, come la riforma del sistema elettorale e quella del sistema  politico ragione della nascita del governo Renzi.
Siccome Renzi non ha fatto alcuna riforma, ma una revisione incostituzionale dettata da Berlusconi siamo di nuovo in difficoltà, per le incoerenze dei politici protetti da una impunità nefanda ed indecente che scredita l'Italia come paese Repubblicano.
L'Italia non ha più un sistema Democratico con la revisione proposta da Renzi-Berlusconi ed in parte approvata, che l'Europa sarebbe costretta a riconoscere come incostituzionale della Democrazia Europea per la concentrazione del potere politico ed esecutivo.
Pare che la storia della II Guerra Mondiale,e le esperienze vincenti della Democrazia Inglese ed Americana non abbiano insegnato nulla a costoro e neppure ai moderati clericali; obbedienti alla gerarchia assoluta del Papa e dello Stato assoluto del Vaticano.
Per essere sicuri che quanto detto corrisponde a realtà diventa sufficiente confrontare i preamboli delle Costituzioni e confrontarlo con quello italiano che non esiste, ed il primo articolo della Cost. Italiana; che è dogmatico sul lavoro, stando all'analisi logica della lingua italiana.
Il dogmatismo fa diventare cretini a forza di mentire sul valore della realtà, lo dice anche Forrest Gump, come senso comune dell'America del lavoro.
Che dire di simili dirigenti del paese....incompetenti del lavoro, di certo non ne conoscono il significato reale e pare che lo abbiano perso pure gli Agnelli come stirpe di industriali italiani e Berlusconi in larga misura non lo conosce come originalità, ma solo come imitazione.
L'Italia ha le capacità per creare una classe dirigente economica e politica in grado di affrontare i problemi del paese.
Ora e sempre..X--Legio Italiana Democratica d'Europa.

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