LE IDEOLOGIE: IL PRINCIPIO ED IL FINE.

Bo. 24. 3. 25
LE IDEOLOGIE: IL PRINCIPIO ED IL FINE.

Le ideologie sono la manifestazione culturale diffusa nel 800-900 in Europa, come modello della realtà.
Le ideologie riguardano tutti gli aspetti della società: politica, religiosa, economica e scientifica, o culturale.

L'ideologia ha come proprietà fondamentale l'egocentrismo, di sè, come organizzazione del modo di vedere la realtà, e di ognuno dei partecipanti, come trasmittenti.
La proprietà dell'egocentrismo, cioè porre le proprie idee come base unica al di sopra di tutte le altre, fa dell'egocentrismo un sistema che giustifica il proprio principio con il proprio fine e viceversa.
La formula è il principio giustifica il fine ed il fine giustifica il principio, come organizzazione che partecipa solo per sè stessa e per i propri iscritti.
L'egocentrismo ideologico diventa lo specchio piatto ed illusorio verso il quale si guarda, la realtà non ha più alcun interesse, viene dissociata come contraddittoria.
L'egocentrismo ideologico ha queste caratteristiche; dogmatico, fideistico e purista.
Tutte le ideologie sono dogmatiche:
1) Politica: l'organizzazione ideologica è al di sopra delle regole, è essa stessa la regola, ed in quanto regola è superiore alle altre organizzazioni, quindi per pregiudizio.
Il dogma dell'organizzazione politica è anche il fine = " il potere", come libertà di fare regole solo a  proprio vantaggio.
In contrasto assoluto con il Lavoro per la collettività, che richiede regole eguali per tutti per lavorare in coerenza e con criterio legittimo naturale.
2) La fedeltà: come principio gerarchico assoluto per il quale qualunque ordine è razionale per il proprio scopo di gruppo e personale.
Il principio gerarchico della fedeltà si fonda sul pregiudizio che qualsiasi ordine è legittimo, al fine di riprodurre la propria organizzazione, la contraddizione rispetto alla realtà degli altri è il metodo per appropriarsi del potere o consenso delle persone.
3) Ideali e semplicità, sono il metodo dissociativo dalla realtà della società complessa e dallo sviluppo della comunità.
L'ideologia come dogma che immagina la realtà come un modello, il cui inizio coincide anche con il fine,come se, la propria esistenza fosse fissata senza la condizione indispensabile, come valore assoluto oltre la realtà dei fatti e della natura.
Ciò è divenuto possibile come isolamento dalla natura, le metropoli sono divenute il centro dal quale non si esce per causa di forza maggiore, esse offrono tutto quanto è indispensabile alla sopravvivenza, l'effetto culturale è l'estraneazione dalla realtà naturale .
L'ideologia è estraneazione dalla realtà collettiva della comunità.
La manifestazione organizzativa, in politica, in economia sono i monopoli economici e le organizzazioni prevaricanti le Leggi, come dittatoriali, e le religioni monoteistiche come uniche depositarie della verità, al di sopra delle altre, direttamente ed indirettamente.
L'ideologia, come forma egocentrica del pensiero isola la propria realtà dissociandola dalle relazioni naturali come insieme indissociabile aventi caratteristiche diverse.
Le ideologie come monopoli economici, sono l'unica bancarella di un mercato, senza concorrenti.
Il principio ed il fine di sè stessi, senza misura della realtà, che è  possibile solo se esiste la concorrenza o confronto con altri.
Le ideologie politiche sono  le rappresentazioni false di una realtà plagiata o manipolata, la quale deve essere valida per tutti anche se contraddittoria con la realtà eguale per  tutti.
L'ideologia è la droga culturale illegittima che manipola la realtà per fini limitati illegittimi, anche quelli della specie umana quando si ritiene padrona della natura, un pregiudizio distruttivo e contraddittorio, fondato sulla fissione nucleare come illusione di potere sulla natura e la società, in quanto autodistruttiva in assoluto, come principio e come fine.
Non rientra nella logica di sopravvivenza l'autodistruzione è il principio di contraddizione del sapere poco e male della realtà.
L'ideologia, in quanto logica dissociata dalla realtà; che rifiuta la realtà come condizione assoluta ed inalienabile per la sopravvivenza della specie, è una cultura pervasiva generata dal progresso tecnico, per mezzo del suo uso improprio che ha legittimato ad incolti ed ignoranti, l'abuso dei principi scientifici, sia per paura che per disonestà dei privilegi ottenuti senza fatica e responsabilità.
L'estensione tecnica del progresso ha ingenerato nei conservatori sciocchi e pregiudizievoli, come negli innovatori sociali, una depravazione illogica, la dissociazione della realtà come fatto definito naturale nella sua irrazionalità di principio e fine, l'interesse del potere sugli altri per mezzo della manipolazione mentale, plagio, o riflessi condizionati, sia con illusioni ideali o economiche o culturali, anche nella scienza dei modelli, ora uno solo ed assoluto l'elettromagnetismo come deus ex machina di ogni cosa, l'ideologia razionalizzata senza logica coerente e dimostrata con il rifiuto dei problemi causati dal modello, della Relatività, e della Gravità.
Ora e sempre..--Xma --Legio Italiana  --Democratica  d'Europa.

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