LA CRISI ECONOMICA E POLITICA EUROPEA. LA GRECIA.

Bo. 30. 6. 15
LA CRISI ECONOMICA E POLITICA EUROPEA. LA GRECIA.

Esiste la crisi della società?  
Se la risposta è si, diventa necessario individuare i principali problemi per iniziare a risolverli.
Se il ragionamento è la negazione della crisi, negandola o tacendola,  sviando i problemi e falsificando le funzioni dell'economia, la Grecia, divenuta il capro espiatorio per incapacità, e di conseguenza la moneta come mezzo di unificazione dell'Europa divisa in molti Stati Nazionalistici, siano forti o deboli. per i quali esiste la regola della funzione simbolica del più forte.
In realtà questa crisi è mondiale per la distruzione delle risorse naturali rinnovabili, per diverse cause, inconciliabile con qualsiasi soluzione limitata, il problema è planetario, come la crescita incosciente della popolazione, solo per la incapacità della specie umana di meccanismi di controllo della crescita demografica.
Esiste la crisi ed ha due facce: 1) la sovra-produzione di beni di consumo rinnovabili, che si riduce,e 2) la riduzione della produzione di generi di consumo.
Esistono diverse soluzioni, ma tutte devono tendere ad una riduzione dei consumi e degli sprechi, insieme.
Vi sono aree che hanno una maggiore produttività ed aree che sono inferiori, ciò non toglie che vi debba essere un rapporto corretto fondato sull'equilibrio delle risorse.

La Grecia rientra in questo criterio di valutazione politica e non economica.
Chi ha interesse a dichiarare fallita la comunità economica Europea?
Dall'Asia all'America, il mercato Europeo è considerato il più ricco nella sua distribuzione media, con punte al ribasso, con Grecia, Spagna, Portogallo ed Italia e punte al rialzo con Inghilterra, Germania e Francia.
Il punto centrale è la funzione del denaro come simbolo di equilibrio della crisi, dove nessuno Stato sul pianeta è in attivo , sono tutti in deficit, per sprechi e distruzione della natura, in modo irrazionale, senza calcolare il valore reale dei danni alla natura, che sarebbe terrificante nel periodo di 1 secolo.
Ora il calcolo economico dei debiti, sale quando i ricchi possidenti, senza idee di sviluppo, fuggono con i capitali, simbolici e beni preziosi.
Questa crisi sociale, rivela che tutte le ricchezze sono inutili, perchè non sono spendibili senza fare danni, ed i danni sono maggiori dei benefici, nel breve e medio periodo.
La fuga di capitali è la paura irrazionale di perdere quello che non gli appartiene perchè non esiste più, è stato distrutto dallo sviluppo insensato ed irrazionale di un industrialismo primitivo.
Provate a trasformare in ricchezza materiale i soldi evasi e scoprite che quella ricchezza è falsa, fugge senza porre rimedio al danno, viltà ed incoerenza, ma ciò accade in tutto il pianeta, quindi esiste un problema oggettivo ed uno soggettivo, a che servono i soldi se distruggiamo la natura?
L'industrialismo primitivo è la ricerca di una espansione senza rispondere delle conseguenze, per corruzione o plagio di interesse, riconducibile ad un periodo di conquista del mondo per mezzo di tecnologie primitive e sofisticate.
Il problema è principalmente politico e culturale- tecnico: è possibile uno sviluppo diverso da quello esistente?
Io penso di si, ed in primo luogo esso è fondato sul limite della ricchezza possibile e redistribuita tra diversi ceti sociali in modo proporzionale ed equo, come prevede il sistema Democratico ideato nella Grecia delle Città Stato, ad opera di un ceto sociale principalmente: i contadini, o coltivatori diretti.
Ogni perequazione richiede una organizzazione con Principi e Metodi chiari a tutti ed espliciti, fondati sulla libertà razionale degli interventi, coerente con la conservazione della natura e delle produzioni secondo esigenze d rotazione.
L'intervento dello Stato nella programmazione di sostegno alle imprese ed alle loro organizzazioni diventa strategica, nell'Area Europea, preservando la naturalità dei processi.
Ingenti investimenti nel settore dei mezzi di trasporto ad energie elettriche.
L'Europa deve darsi una Costituzione Politica che permetta di agire in modo coerente e coeso all'unità Europea,  delle popolazioni, con un alleggerimento delle funzioni della politica, come lavoro di sintesi delle esigenze limitate dei singoli paesi.
Le unità di misura della crisi economica, cioè la moneta, ha valore se e solo se le istituzioni politiche diventano operative sulla base dei Principi democratici di Proporzionalità equa e libertà limitata eguale per tutti.

La moneta Europea e tutte le altre monete sono fittizie per il fatto che la scienza non ha ancora fornito valide e coerenti spiegazioni sul funzionamento della natura; tutte le teorie sono in parte false ed incoerenti,e la parte individuata produce più danni con la fissione ed il drogaggio che benefici nel medio periodo. 
La crisi della Grecia è il preambolo della fine delle ideologie, false nei loro principi, come le Costituzioni ideologiche come quella Italiana e Spagnola, strumenti incoerenti per la definizione di misure reali a fronteggiare una crisi che richiede in primi luogo una direzione politica dotata di strumenti coerenti, eguali per tutti, perchè questa è l'unica strada percorribile per l'Europa e per i ricchi paurosi ed irresponsabili delle loro ambizioni primitive ed arroganti, la conquista del pianeta, come ideale assurdo e controproducente come ha dimostrato la Guerra fredda.
Ora e sempre--X-ma  Legio --Italiana   --Democratica   d'Europa.

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