ITALIA: INTELLETTUALI VIRTUALI E REALI.

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ITALIA: INTELLETTUALI VIRTUALI E REALI.

Il titolo deve essere spiegato nelle sue due definizioni.
L'intellettuale virtuale è quello che compare nelle trasmissioni televisive ufficiali, anche indipendentemente dal suo titolo di studio e competenza.
L'intellettuale reale è l'insieme delle professioni degli insegnanti, professori e docenti, come massimi esperti.
Alle quali si aggiungono gli esperti delle tecniche informatiche e sistemi informativi.

L'intellettuale per la definizione classica della cultura laica e razionale si riassume in questa definizione:
Il termine intellettuale deriva dal tardo latino intellectualis, aggettivo che vuole indicare ciò che in filosofia riguarda l'intelletto nella sua attività teoretica e si caratterizza perciò come separato dalla sensibilità e dall'esperienza giudicata di grado conoscitivo inferiore. Nella concezione aristotelica erano definite intellettuali quelle virtù come scienza, sapienza, intelligenza e arte che consentivano all'anima intellettiva di raggiungere la verità. Nel campo della metafisica il termine stava poi ad indicare l'astrattezza, in contrapposizione alla concretezza e alla materialità.
Da Wikipedia.
La formulazione è corretta, ma non il giudizio di inferiorità attribuita alla sensibilità ed esperienza, essendo esse stesse parte componenti dello sviluppo della razionalità, quindi da considerarsi anche come presupposti per la razionalità stessa, come assiomi di base.
Il termine di Aristotele di ricerca delle verità equivale alla conoscenza della realtà naturale di oggi, intesa come universale e simultaneamente particolare del sistema planetario e terrestre.
Che cosa condiziona fortemente la razionalità ed il suo sviluppo, in modo tale che la limita, la deforma e distorce, la falsifica.
La razionalità nelle sue svariate forme; da quella minima della sensibilità e dell'esperienza a quella massima del raziocinio reale, è negata, rifiutata, accantonata e discriminata, condannata e offesa, quando non vi sono più interazioni di una comunità omogenea nell'esperienza, con altre comunità diverse per cultura.
Ciò significa che l'esperienza materiale ed intellettuale viene fermata nel suo sviluppo, negando qualsiasi problema e falsificando l'immagine della realtà.
Un esempio della irrazionalità ed ignoranza pregiudiziale è l'esperienza scientifica dell'antichità Greco-Romana che viene trasformata in un culto divino nelle sue formalità, con il lavoro di Tolomeo, summa del sapere delle civiltà  dell'Europa Meridionale, quindi come esperienza razionale non priva di errori.
Sappiamo tutti che l'errore è parte naturale dell'esperienza, sia diretta che razionale, cambia solo la percentuale, che da massima per l'esperienza diventa minima con la razionalità.
In termini attuali, contemporanei, la matrice della razionalità non è l'imitazione, ma bensì la comparazione tra le cose, come confronto misurabile di più oggetti o esperienze, che si fonda sulla definizione tecnica eguale per tutti di ogni oggetto e delle sue proprietà.
L'apparenza dei programmi televisivi fornisce una falsa matrice della cultura come imitazione di programmi, non di creazione di programmi sulla base di un confronto comparativo.
Il fine dell'imitazione è quello di condizionare il comportamento delle persone in modo definito dalla consuetudine dell'autorità gerarchica.
All'opposto le leggi eguali per tutti, impongono un relazione razionale con la realtà, al di sopra di qualsiasi gerarchia personalizzata, la quale è arbitrio irrazionale e controproducente per la comunità, esempi sono : Renzi, Berlusconi, Grillo, Bersani, il Presidente, il Papa, tutte autorità gerarchiche senza Leggi oggettive e razionali.
La realtà   consiste nella comparazione tra le parole ed i fatti, i Principi di Legge e le Leggi ed il loro risultato.
Vediamo che, ad un principio falso  corrisponde una falsa legge,che produce la corruzione ed il pregiudizio, mentre negli altri paesi Democratici è ai minimi possibili come errore endemico ed irrazionale.
La corruzione economica è il risultato della irrazionalità dei principi e leggi Costituzionali che sono definite irrazionalmente e falsificando la realtà.
Ogni Legge naturale e sociale ha come fondamento la descrizione della realtà naturale, come base e fondamento della legislazione Romana, primo esempio storico sociale dinamico, quindi imperfetto dell'esperienza delle comunità nel pianeta.
La rigidità ed immobilismo delle Leggi, diventa irrazionalità, come l'imitazione inconsapevole e guidata o falsificata dalle immagini televisive.
Data l'ignoranza delle Leggi complete della natura lo sviluppo diventa una necessità indispensabile per la sopravvivenza della natura e della specie umana in essa.
L'equivalenza indispensabile è NATURA  COMPLETA = SPECIE UMANA.
GLI INTELLETTUALI hanno l'obbligo di dimostrare  che esiste una razionalità naturale, elementare e complessa, di cui l'imitazione è la minima componente e la razionalità la massima espressione dello sviluppo della specie umana nella natura.
Senza la natura non esiste sviluppo ma solo la fine di tutte le specie, compresa quella umana.
Paradossalmente anche le religioni non negano razionalmente la creazione prima del pianeta e dopo la natura ed infine la specie umana come specie neutrale, aggiungo io con le definizioni tecniche coerenti e razionali.

Ora e sempre.  X  ma .  Legio  Italiana-  Democratica  d'Europa.

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